Bisturi Trip, i rischi della chirurgia estetica all'estero

Chirurgia estetica Milano

tel: 335 67 67 415

del dott. Alberto Capone

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Bisturi Trip, i rischi della chirurgia estetica all'estero

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I “Bisturi Trip”, sono quei viaggi all’estero che si fanno per sottoporsi ad interventi di chirurgia estetica in altri paesi con costi più abbordabili rispetto ai paesi di origine e per essere al riparo di occhi indiscreti di amici, familiari, colleghi e conoscenti durante la convalescenza.

Croazia, Ucraina, Argentina, Brasile, Indonesia, Thailandia e paesi del Nord Africa sono le mete più ambite per migliorare il proprio aspetto. Tuttavia ci sono diversi aspetti da considerare, che se sottovalutati potrebbero trasformare il viaggio in un incubo.

Si conosce bene la lingua del posto? Ed il chirurgo ed il suo staff comprendono la lingua del paziente?

Se la lingua è un ostacolo, è altamente probabile che ci saranno fraintendimenti e i risultati dell’intervento non saranno quelli sperati. Le complicazioni quindi saranno dietro l’angolo.

L’intervento è davvero quello giusto?

Se il paziente vuole sottoporsi ad una cheiloplastica, magari non sa che l’intervento più giusto per le sue labbra è un lipofilling o un intervento meno invasivo come i filler da ripetere ciclicamente. Il chirurgo estetico infatti deve essere in grado di far capire al paziente quali aspettative siano realistiche e quali siano gli effettivi miglioramenti che possono avere.

Sono chiare le possibili complicazioni?

Il paziente in questo caso non può effettuare un viaggio di andata e ritorno a distanza di qualche ora o qualche giorno, ma dovrà effettuare una tratta “aperta”, considerando che è pur sempre un intervento chirurgico e che quindi la convalescenza può essere un poco più lunga del previsto. Il chirurgo da parte sua dovrà informare il paziente circa la convalescenza, il ricovero, i rischi, e le possibili cicatrici. La sicurezza del paziente deve avere la priorità su tutto.

Cosa succede se insorge una complicanza post-operatoria?

Anche se gli interventi sono tecnicamente riusciti, il rischio di complicazioni esiste sempre. Perciò bisogna avere ben chiaro nel caso di necessità quale medico assisterà il paziente in caso di complicanze e a chi rivolgersi ( e ovviamente pagare) nel caso di un intervento secondario o di una revisione dell’intervento stesso. Purtroppo questi interventi “correttivi” non sono infrequenti, nel caso in cui il paziente abbia notato un peggioramento delle sue condizioni dal momento in cui si è sottoposto all’intervento (cicatrici, asimmetrie o problematiche legate ai materiali).

Dove si svolgerà la convalescenza?

Non ci si può rimettere in viaggio troppo presto, poiché c’è un alto rischio di trombosi ed embolia polmonare. Fuori questione di godervi il mare o fare i turisti dopo l’operazione: si deve evitare il sole per qualche tempo e solo pochissimi interventi hanno una convalescenza di appena 48 ore. La convalescenza, così come l’intervento, va effettuata in strutture che garantiscono le condizioni di igiene ottimali.

Cosa si sa del chirurgo e del suo staff?

Il più delle volte, sottoporsi ad un intervento in un paese straniero significa affidarsi a dei perfetti sconosciuti. Occorre perciò prima di imbarcarsi in una simile avventura verificare le competenze del chirurgo e del suo staff, che devono avere un titolo di studio adeguato e che siano esperti nell’intervento che stai considerando: solo così si avrà la certezza che gestiranno al meglio le possibile complicazioni e che non siano in realtà “ finti specialisti” .

Cosa si sa dei materiali usati?

E’ una nota dolente, poiché spesso per risparmiare sul costo dell’operazione, si risparmia sulla qualità dei materiali e delle attrezzature. Non bisogna dimenticare che gli standard garantiti dal paese ospitante possono essere inferiori rispetto a quelli garantiti dalle strutture italiane, perciò occorre raccogliere tutte le garanzie possibili circa non solo i materiali usati ma anche sulle certificazioni delle strutture in cui si è operati.

Ma alla fine si risparmia davvero?

Bisogna considerare non solo i costi dell’intervento, che può essere appetibile, ma anche i costi totali, in termine di viaggio, spostamenti e soggiorno, capacità di garantire la migliore convalescenza possibile e considerare che non si può chiedere l’aiuto di nessun familiare o amico, a meno che non venga con voi e valutare poi il da farsi. Bisogna considerare che l’Italia è diventato lo scorso anno il quarto paese al mondo per numero di interventi, con i costi degli interventi diminuiti rispetto a qualche anno fa, con cliniche con degli standard di sicurezza molto severi e professionisti altamente qualificati.

Essendo in gioco la propria salute, è il caso di pensarci veramente bene. 

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